OPEN INNOVATION
Il loro metodo di azione li ha indotti a collaborare con numerosi partner, apparentemente diversissimi, ma con la medesima necessità: quella di dotarsi di un apparato di R&D fortemente specializzato, in grado di valorizzare lieviti, muffe e batteri che possano soddisfare le caratteristiche richieste dagli stessi, a partire dallo studio del loro ecosistema di riferimento.
I loro competitors ufficiali sono, in effetti, le università, spesso meno efficaci nel soddisfacimento delle richieste in tempi rapidi del mercato.
Ciò che rende davvero interessante l’ormai ex Startup, a 10 anni dalla sua costituzione, ci racconta ironicamente il suo presidente, il vastese Antonio Del Casale, è che sono ben poche le caratteristiche che li rendono simili alle altre. Fun fact: Microbion, aveva partecipato con un suo progetto alla Startcup Veneto 2011 e nonostante fosse arrivata terza, ben poche erano le aspettative di successo del team, che oggi vanta il 50% dei suoi clienti all’estero, e l’altro 50% in Piemonte, Lombardia e non per ultimo in Abruzzo. La motivazione è quella di sviluppare servizi poco scalabili vista la grande diversità degli ambiti di applicazione e dunque quella di poter sembrare poco appetibile ai fondi di investimento.
Al contrario, l’attività ha subito ben poco la fase dell’indebitamento legato al lancio dei propri prodotti, operando sin da subito con contratti caratterizzati da un alto grado di protezione delle proprie innovazioni. Alle aziende viene richiesto, infatti, di firmare un Material Transfer Agreement, con tutte le specifiche degli agenti utilizzati, che sarà, di volta in volta, accompagnato da una “impronta digitale” dei lieviti e dei microrganismi utilizzati, contenente la sequenza di DNA specifica che li caratterizza.
Lo studio del DNA dei lieviti è stato, ad esempio, fondamentale nell’ambito di una collaborazione con una nota azienda del piacentino, impegnata nella produzione di prodotti da forno artigianali per la grande distribuzione, “Pizza 1”. L’azienda, che aveva studiato insieme all’Università di Bologna un panetto di pizza la cui lievitazione poteva essere interrotta in frigo, e ripresa comodamente a casa, è stata bloccata dalla Nestlè, che tramite Buitoni aveva posto un brevetto preventivo sulla scoperta. Grazie alle ricerche effettuate da Microbion, essi hanno rilevato un lievito, l’LPZ 1, differente dal primo, che infine ha potuto ottenere un nuovo brevetto ed essere commercializzato. L’analisi del DNA dei lieviti è stata altrettanto importante per l’individuazione di agenti naturali utili alla fermentazione dell’Amarone DOC di MASI, in Valpolicella. La ricerca di Microbion, per questa grande etichetta aveva quì l’obiettivo di selezionare due lieviti in grado di creare un prodotto di 15-16° alcolici, tra quelli presenti all’interno del medesimo fruttaio che potessero alimentare il processo in maniera locale e compatibile con l’ambiente di riferimento.
PROGETTI
Recentemente Microbion è stata selezionata nell’ambito del Consorzio Europeo EIT Food, istituito dall'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), appunto grazie alle sue numerose iniziative di collaborazione con aziende di piccole e medie dimensioni, target particolarmente interessante per l’organizzazione per la grande diffusione di queste ultime sul mercato.
Per EIT Food hanno sviluppato, in particolare, 3 progetti di Open Innovation:
-INNOPOLLUTRY, realizzato in collaborazione con Maspex, l’Università degli Studi di Torino, la cooperativa agricola spagnola AN S.Coop, l’associazione AIA e Institute of Animal Reproduction and Food Research polacco (IARFR). Il progetto ha l’obbiettivo di migliorare la salute pubblica, creando integratori alimentari per mangimi in grado di sostituire gli antibiotici per la prevenzione di malattie gastro-intestinali nella filiera avicola. Come? Attraverso l’introduzione di ingredienti innovativi come insetti e vinacce di frutta e di nuove strategie di alimentazione a base di probiotici, che possano allo stesso tempo consentire produzioni sostenibili e ridurre la diffusione di agenti patogeni.
-MIGLIORARE LA FIDUCIA NELLA FILIERA ITTICA: strumenti di monitoraggio rapidi e portatili per un migliore controllo del coregone, realizzato con la Queens University of Belfast, Waitrose & Partners e il centro scientifico e tecnologico basco AZTI. Per questo progetto Microbion ha contribuito alla creazione di un database utile all’Intelligenza artificiale, per fare uno screening dei prodotti ittici sul bancone dei supermercati e rilevarne in tempo reale la freschezza e l’autenticità rispetto alle caratteristiche riportate in etichetta.
- COVID19 BEAMitup, realizzato con la University of Helsinky, dall’Istituto di ricerca spagnolo CSIC e da SwissDeCode. Il progetto ha visto lo studio di uno strumento di diagnostica, concepito dalla Startup svizzera e di un surrogato di SARS-CoV-2, quest’ultimo sviluppato da Microbion, per convalidare le procedure di sanificazione e consentire test di sfida. La combinazione di questi risultati consentirà al sistema agroalimentare europeo di essere più sicuro e di prevenire le interruzioni dovute a contaminazioni microbiche.
ALTRE INIZIATIVE
Trasmettere i risultati della ricerca è davvero nello spirito di ogni attività di Microbion!
A questo scopo è stato creato: IL MICROBIOMA UMANO. Un corso online gratuito, che ha come partners EIT Food e l’Università degli Studi di Torino, che conta già quasi 7.000 iscritti, grazie al quale informare i consumatori ed aiutarli a scegliere cibi e prodotti ottimali per il benessere intestinale. Iscriviti qui: https://www.futurelearn.com/courses/the-human-microbiome
Per altre info e progetti, visita:
http://microbion.it/
e segui la pagina LinkedIn:
https://www.linkedin.com/company/microbion