Parole che rivelano l’instancabile dedizione dei ricercatori, alla scienza e ai suoi luoghi, gli unici a non aver mai interrotto la loro attività e la loro crescita. Riprendendo i dati illustrati dal dott. Alesse, infatti, l’Università dell’Aquila è dotata di una chiara vocazione tecnico-scientifica con 72 corsi di studio, che l’hanno resa competitiva a livello nazionale nelle aree dell’ingegneria, dell’informatica, della matematica, delle biotecnologie, della robotica e delle scienze sociali, insieme alla compresente Scuola Superiore del Gran Sasso Science Institute.
Con un accesso privilegiato dalla città di Roma, che si trova a soli 100km, l’Aquila risulta essere, infatti, strategica dal punto di vista dell’incontro tra realtà innovative. Basti pensare all’ormai consolidato comparto farmaceutico che ha visto nei precedenti anni, l’installarsi di colossi multinazionali come la Sanofi, anch’essa presente con il suo Direttore Bernardo Giua Marassi al PNI, la Menarini, Alfa Sigma e molte altre. Ad esso, negli anni, si è aggiunto il comparto aerospaziale, con Thales Alenia Space, con la neonata Fondazione Gran Sasso Tech, Telespazio, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. Realtà che tutt’oggi risultano essere un faro per il Centro Italia a livello Nazionale.
“Situati all’interno di un territorio che nel tempo è stato martoriato come sappiamo da diverse crisi: calamità naturali come il terremoto, crisi economica, spopolamento, ma che, soprattutto dopo l’ultima crisi dovuta al Coronavirus, vediamo ripartire con inaudita energia” grazie ad una popolazione laboriosa e anche e soprattutto grazie alle scelte di una politica che ha saputo dialogare con la città e che ha voluto ricompensare i suoi cittadini degli sforzi effettuati creando spazi di vita culturale, sperimentazione e innovazione.
Primo tra tutti il progetto Casa delle Tecnologie Emergenti – Sicura, che ha dettato la ripresa post covid, sull’onda del finanziamento che la Città dell’Aquila ha ricevuto dal MiSE per creazione di un living lab permanente, che si candida a diventare l’officina delle idee della per la sperimentazione delle tecnologie utili allo sviluppo della futura L’Aquila Smart City. Grazie al contributo di aziende quali lo ZIRC – ZTE Italia, il CNR ICT e WIND con Open Fiber e stata creata una rete di laboratori diffusi sulla città che permetteranno lo sviluppo e la creazione di startup innovative collegate alla filiera del 5G, della sicurezza delle infrastrutture, dell’ambiente e delle città, mediante l’impiego di soluzioni basate su internet delle cose (IoT), intelligenza artificiale e, con specifica attenzione, al tema della cyber security.
L’Aquila è inoltre impegnata con i suoi Istituti di Ricerca, al centro di una partnership creata proprio a partire dei territori fragili del Centro Italia, insieme alle Marche e all’Umbria, nella costituzione di un HUB utile all’analisi e soluzione di problemi complessi, grazie alla creazione di Fondazione H-AMU, che porta al finanziamento progetti imprenditoriali innovativi, in aree che fanno delle proprie fragilità comuni la loro forza.
Questi progetti hanno portato la stessa ad identificarsi sempre più nell’ottica di uno spoke utile a tradurre e sperimentare i risultati delle politiche e della ricerca, attraendo numerosi fondi e bandi interministeriali.
Tra questi riportiamo i Progetti Vitality ed Accelerate, di cui abbiamo parlato durante la finale del Premio Nazionale dell’Innovazione (vedi al min 5:55:00 https://www.youtube.com/watch?v=Jcuzen6Yw6g) e il Progetto SEIC, progetto di cui abbiamo parlato nell’articolo https://www.inno-valley.it/index.php/it/news/item/96-dall-aquila-una-nuova-partnership-per-un-earth-and-space-innovation-campus-seic , in cui anche Innovalley parteciperà con una presenza permanente nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio in via di riabilitazione.
Non ultime per importanza citiamo le cospicue iniziative di finanziamento i cui è stata oggetto recentemente con i Fondi NextAppennino gestiti da Invitalia, che, come da previsioni porteranno alla nascita di nuove imprese oltre che al sostegno di quelle già presenti che potranno in questo modo rilanciare i propri investimenti, grazie all’investimento di 1 miliardo e 780 milioni di euro da parte del Ministero dello Sviluppo Economico verso le Aree Interne soggette al sisma. I fondi sono destinati alla creazione di nuove attività economiche e culturali che andranno ad aggiungersi alle già presenti iniziative, e parallelamente a quelle portate avanti dallo SNAI, nell’ambito della strategia nazionale per le aree interne che si stanno mobilitando contemporaneamente nel centro e nei territori montani limitrofi.
Quale momento migliore per fare ecosistema l’area aquilana e perché no, magari anche viverla da neo abitanti in prima persona. Il fermento culturale e la quiete delle montagne vi ispirerà offrendo nuovi stimoli!
Parola dei nostri numerosi ospiti del PNI!