, strumento finanziario che aiuterà chi fa imprese d’avanguardia a trovare i capitali di rischio necessari per crescere.
Il fondo, che dovrebbe essere operativo da maggio, sarà gestito da Cassa depositi e prestiti (Cdp), che ha acquistato da Invitalia la società di gestione del risparmio dedicata al venture capital con una dote di 440 milioni di euro. L’orizzonte temporale è a “tre anni”, secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, tempo necessario per arrivare a avere un plafond da un miliardo tondo da spendere. Due le tipologie di investimento: direttamente, in startup e PMI innovative, e indirettamente, scegliendo altri fondi per puntare a cascata su più società promettenti. I settori “fondamentali”: ingegneria meccanica, fintech, biotech e pharma.
Qualche dato. Nel 2018 l’investimento in startup, in Italia, è stato pari a circa 600 milioni, più del doppio rispetto al 2017, poco più delle metà di quanto si investe in Spagna, meno di un terzo rispetto a quanto si è investito in Francia, nel medesimo periodo. Ancora: nella classifica Technology Fast 500 di Deloitte che misura ogni anno la performance delle più brillanti startup del Vecchio Continente, sono le 94 realtà francesi a farla da padrone, superando agevolmente le 70 startup britanniche e le 23 realtà tedesche e le 10 italiane, meno che in Turchia e in Polonia.
Il contributo di Innovalley? L’Italia ha bisogno di tutta l’innovazione possibile: bisogna creare un nuovo ecosistema di imprese innovative in grado di innervare il nostro tessuto produttivo, di contaminarlo, di affiancarsi a esso promuovendo centri per l’innovazione, hub universitari di eccellenza che attraggano talenti, imprese e capitali. Sono altresì necessarie una pubblica amministrazione sempre più digitale, una rete internet capillare e super veloce, promuovere ancora meglio e potenziare la cultura tecnologica.
Sfide difficili da vincere, ma che Innovalley è pronta ad accettare: il network infatti sarà a disposizione delle startup e delle imprese che cercheranno finanziamenti, offrendo agli imprenditori e ai futuri imprenditori la possibilità di fare parte di una rete in cui dialogare con le aziende e le istituzioni italiane ed estere.
Il Fondo nazionale innovazione rappresenta un elemento strategico per i prossimi 15-20 anni che aiuterà a trattenere talenti e ad attrarre imprenditori stranieri in Italia, contribuendo anche a rilanciare il manifatturiero, a sviluppare le tecnologie e a creare un habitat sempre più forte per le giovani imprese: è quello che il mondo dell’innovazione digitale chiedeva da anni e ora finalmente si comincia. Bisognerà insistere su questa strada e continuare a investire nell’Italia più innovativa.
Per maggiori informazioni sul Fondo nazionale innovazione clicca qui oppure visita il sito www.mise.gov.it.